Rapina a casa di Ciriaco De Mita: paura per l’ex premier

Terrore nella notte: malviventi entrano in villa, minacciano e rubano oro e contanti


Una notte di terrore quella passata il 28 maggio 2018 dall'Ex Premier Ciriaco De Mita e sua moglie. Stando alle ricostruzioni della Polizia, quattro ladri sono riusciti a mettere fuori uso i sistemi di allarme del perimetro della Villa senza far accorgere niente nemmeno al custode che vive in una piccola casa all'interno del giardino della Villa.

I criminali, dopo aver forzato la porta d’ingresso intorno alle 3.30 sono entrati in casa ed hanno sorpreso i coniugi De Mita in camera a letto costringendo l'ex Premier ad aprire la cassaforte e, dopo aver sottratto monili, collane e preziosi, sono fuggiti.

A raccontare la vicenda ai Carabinieri sono proprio i coniugi De Mita, scioccati per l’accaduto. Essi ricordano che i rapinatori indossavano i guanti e avevano il volto coperto. I militari, ricostruendo i fatti ed analizzando i filmati delle telecamere di videosorveglianza hanno confermato la testimonianza, i ladri non sono al momento riconoscibili perché hanno indossato guanti e passamontagna per tutta la durata dell'operazione.

Altro personaggio politico preso di mira dai banditi è stato il sindaco di Milano, Beppe Sala, la cui abitazione, in zona Brera, è stata svaligiata nel weekend del 19-20 maggio. Il colpo è stato messo a segno con una tecnica tutt'altro che raffinata: i ladri hanno utilizzato un piede di porco per entrare. A essere trafugati sarebbero stati un orologio di marca antico, alcuni ori e oggetti personali.

Sempre più rapine in case/negozi/aziende

I dati sono allarmanti, anno dopo anno crescono le rapine in case, negozi e aziende. I criminali si organizzano, hanno sempre più spesso un piano da seguire con precisione, in modo da colpire con velocità e senza intoppi.

Gli obiettivi primari dei malviventi sono:

  1. Mettere fuori uso i sistemi di allarme
  2. Entrare/forzare i punti deboli
  3. Colpire con velocità per escludere l'intervento della Polizia
  4. Colpire con precisione (piano organizzato)

Cosa fare? Quali soluzioni adottare?

In molti hanno già scelto di adottare sistemi di allarme (allarmi acustici) o telecamere, ma... siamo proprio sicuri che allarmi e telecamere possono proteggerci? Allarmi e telecamere servono, ma sono elementi aggiuntivi a quelli che possiamo definire primari (fondamentali), ovvero quelli relativi al concetto di sicurezza fisica!

La sicurezza fisica è fondamentale

Nella maggior parte dei casi i malviventi riescono ad entrare forzando gli accessi più comuni: porte, serrande, finestre. Quindi serve potenziare questi accessi e renderli antieffrazione. Importante: i malviventi non sfondano i muri, in generale per due semplici motivi: serve molto tempo e provoca molto rumore.

Cosa impariamo dal loro modus operandi? Se la loro forza criminale si blocca davanti ai muri e ovviamente non possiamo isolarci in una casa/azienda senza porte e finestre, la logica ci porta a dire che dobbiamo proteggerci con soluzioni che ripropongono un grado antisfondamento simile a quello dei muri. Dobbiamo costruire intorno a noi una sicurezza realmente antieffrazione: porte e uscite di emergenza blindate certificate e testate, serrande antisfondamento, portali con sistema a porte interbloccate, magari portali con controllo accessi multiplo (es. chiave classica, pin / password / impronta o iride occhio, ecc.).

Nel caso specifico dell'attacco alla famiglia De Mita, i malviventi non sarebbero riusciti a forzare facilmente la porta di casa se questa avesse avuto un grado antisfondamento altissimo. Inoltre, provando a forzarla, avrebbero provocato molto rumore, svegliando i coniugi De Mita e sicuramente anche il custode.

Soluzione strategica: obbligare i malviventi ad impiegare molto tempo nel forzare gli accessi, in modo da consentire un più probabile intervento dall'interno oppure da parte nostra da remoto, vicini o Polizia.

Stessa cosa anche per l'attacco ad aziende o magazzini durante la notte, quando all'interno non c'è nessuno che lavora. Pur se i malviventi mettessero fuori uso allarmi acustici e telecamere (come spesso accade), installando una porta antieffrazione con controllo remoto del suo stato sarebbe possibile sapere in tempo reale se l'anta è aperta/chiusa, forzata, ecc. Inoltre, scatterebbe un allarme in automatico con invio di SMS, email e telefonata pre-registrata alle giuste persone, compresa la Polizia.

Iniziamo a pensare maggiormente alla sicurezza fisica, perchè essa rimane un elemento determinante per la nostra incolumità: a casa, nel posto di lavoro o durante una vacanza.

Fonte notizia: TGcom24